Il monopattino, da risorsa green ed antitraffico, sta diventando un problema.
Tutte le maggiori città italiane sono ormai invase da questi mezzi a due ruote capaci di sfrecciare a ogni lato della carreggiata in assenza di qualsiasi elementare rispetto del codice della strada.
Ma dov’è la novità?
Quando si ha la fortuna di fare qualche chilometro senza rimanere bloccati per via del traffico, si è costeggiati da esseri umani che si inclinano avanti e indietro per muoversi, monoruote che hanno pedali talmente piccoli da poter essere usati fino al 42 di piede, biciclettine elettriche e silenziose che ti sfrecciano accanto senza nemmeno avvisarti con il rombo di una turbina in movimento.
Forse è strano leggere che questi monopattini arrivano a 100 km/h e vanno pure in autostrada, per non parlare di quelli che li parcheggiano ovunque.
In fondo però non c’è molto da stupirsi, in strada si replicano gli stessi comportamenti tenuti nella vita sociale: ergo, chi è stronzo nella vita di ogni giorno, lo è anche al volante, o sopra un monopattino. La sostanza, che guidi seduto o in piedi, non cambia.
Se un cittadino parcheggia la macchina in tripla fila oppure nei posti dei disabili senza crearsi problemi, figurarsi se non fa la stessa cosa con un mezzo molto più piccolo e meno ingombrante come un monopattino.
Probabilmente l’illusione è stata quella di associare a mezzi più smart persone più intelligenti.
Ma, come è noto, l’uomo si fortifica nelle sue certezze.
Nulla di nuovo, sotto il casco.