Habemus App

Si chiama Clerus App ed e’ l’applicazione che la Congregazione per il Clero, in collaborazione con la Segreteria per la Comunicazione Vaticana, ha da poco lanciato per aiutare i preti a preparare nel modo migliore le proprie omelie.
Basandosi su quanto affermato da Papa Francesco, “L’omelia deve essere breve ed evitare di sembrare una conferenza o una lezione”, questa applicazione permettera’ ai sacerdoti di beneficiare di suggerimenti, meditazioni e commenti da poter utilizzare poi per le proprie omelie.
In tempi di modernizzazione tecnologica, era ora che anche la Chiesa si avvalesse di strumenti adeguati, come l’account Twitter Pontifex e lo streaming live degli Angelus.
Cio’ che sembra strano e’ immaginare un prete che la Domenica, davanti alla folla orante, sfoderi dalla tasca il suo smartphone e invece di iniziare con “Carissimi” pronunci “Ehi, Siri, leggi la predica di oggi”.
Probabilmente l’aiutante Apple sciorinera’ un proverbio del giorno, magari “Chi sta coi preti e vicino a un medico, vive malato e muore eretico”.
A quel punto il pastore provera’ a rimediare aprendo direttamente lui il testo da leggere, salvo poi lanciare un’app sbagliata e ritrovarsi con strani versi di animali da gregge davanti (o dietro) al microfono.
Cosi’ scagliera’ il cellulare dal pulpito gridando “ma va al diavolo”.
E’ solo che qui, reverendo, siamo nella Casa del Signore: la preghiamo di aprire Google Maps per il ricalcolo percorso.
Amen.